Quando ho visitato Como e i paesi del lago non ho avuto molta fortuna con il tempo, il cielo plumbeo ha accompagnato la mia gita rendendo l'atmosfera lievemente malinconica.Como, Brunate, Laglio, l'Isola Comacina,Cernobbio, Bellagio meriterebbero un'altra occasione per essere ammirate, con il sole però...
Questo è il cancello di Villa Oleandra...la villa di George Clooney a Laglio
Questo è un passaggio coperto che collega le sue due proprietà
Lui non si è visto...
Questo è il punto da cui partono le barche che trasportano i clienti che si recano a cena all'unico ristorante dell'Isola Comacina
Il ristorante è davvero particolare,serve lo stesso menù , a prezzo fisso,dal 1945...qui potete leggere qualche notizia che lo riguarda:
Riporto dal sito del ristorante:
La vera importanza, religiosa e strategica di questo luogo, si manifesta al tempo della calata dei barbari ed inizia decisamente quando sono in corso conflitti fra Romani d´ oriente (i bizantini), che sotto Giustiniano avevano riconquistato l´ Italia, e Longobardi. Nel 569 i Longobardi passarono le Alpi occupano rapidamente l´ Italia settentrionale, sottraendola al controllo dell´ impero bizantino. Tutta? No. La parte più ricca di Como e dei paesi vicini si raccoglie con i suoi tesori sull'Isola, sotto la guida del generale Francione, e prosegue la resistenza e tiene ancora alta a lungo la bandiera dell´ Impero. In breve la piccola isola si copre di case, chiese e fortificazioni. In questi tempi viene chiamata Cristopolis (Città di Cristo) visto anche che un sacerdote britannico aveva portato sull´ isola il Sacro Calice, oggi noto come Santo Graal.
Durante il Medio Evo l'isola e la terraferma circostante, note come Isola Comense o Cumana, assumono importanza economica e politica.L' Isola Comacina comincia ad apparire nella storia coma potenza individuale, indipendente, alleata o nemica di Como secondo momenti e circostanze.Nel 1100 il Comune di Isola Comacina risulta già costituito e va aumentando di ricchezza e di prosperità intrattenendo amichevoli rappporti con Milano.Su questo scenario si presenta perÒ il fantasma di una guerra fosca e leggendaria, quella tra Como e Milano, alla quale l' Isola partecipa come alleata della capitale lombarda. Nel 1118 inizia la guerra dei dieci anni fra che si conclude nel 1127 con la sconfitta di Como
Como poi risorgerà con la protezione dell' imperatore Federico Barbarossa. Nel 1169 i guerrieri di Como,uniti a Barbarossa e con l'aiuto delle tre Pievi (Dongo, Gravedona, Sorico) invadono l' isola apportandovi stragi e distruzioni. Le fortificazioni vengono abbattute in modo da non essere più riedificate; le chiese (secondo lo storico Primo Tratti l' isola al momento della distruzione ne doveva possedere ben nove) sono rase al suolo tanne una Barbarossa in un decreto del 1175 vieta la ricostruzione di fortezza, chiese e case.
E non bastando la distruzione totale, l'isola venne scomunicata dal vescovo di Como Vidulfo:
"Non suoneranno più le campane, non si metterà pietra su pietra, nessuno vi farà mai più l'oste, pena la morte violenta". Da allora nessuno più torna ad abitare nell'Isola a causa della maledizione L'isola viene ceduta dal Vescovado alla famiglia Vacana. Nel 1914, gli eventi subiti dal Belgio durante l'inizio della seconda guerra mondiale inducono il proprietario Augusto Giuseppe Caprani, a lasciare l'isola in eredità di S.M. il Re del Belgio Alberto I, in segno di solidarietà. Nel maggio del 1920 il Re del Belgio dona l'Isola alla Stato Italiano per farne luogo di riposo per artisti belgi ed italiani e lo Stato Italiano a propria volta la destina all'Accademia di Brera. Le villette che ospitano artisti e letterati e che oggigiorno ne fanno uno dei poli più importanti ed interessanti della cultura lariana vengono completate solo più tardi per via della morte del re del belgio avvenuta scalando le ardenne.
Nel 1948, incuranti della maledizione che incombeva sull'isola, il setaiolo Carlo Sacchi ed il campione di motonautica Sandro De Col, contattano Lino Nessi proponendogli di impiantare una Locanda nell'isola, allora abitata solo da serpi.
Improvvisamente Sandro De Col scompare tragicamente in un incidente di motonautica e Carlo Sacchi viene ucciso a Villa d'Este dalla contessa Bellentani. Lino Nessi, frustrato vorrebbe abbandonare il progetto, ma la scrittrice inglese Francis Dale gli suggerisce l'esorcismo del fuoco. Questo veniva già praticato ai tempi dei greci, che lo facevano come rito di ringraziamento per il raccolto. Da allora ogni volta che qualcuno onora la mensa della Locanda dell'Isola si svolge il rito del fuoco.E da allora non é morto più nessuno ....
La sera che ho cenato lì c'era un'atmosfera molto festosa creata da una sessantina di persone giunte lì per festeggiare il matrimonio di due ragazzi,lui italiano e lei cinese....e poi dicono che sono gli italiani a far caciara ovunque vanno...Per farla breve devo dire che il menù secondo me non vale la cifra spesa,tutto si regge su un ambaradan coreografico ma alla fine nel piatto ti ritrovi delle cose appena mangiabili...Eccole qui, nemmeno le foto sono riuscite bene....
Alla fine si propone il rito del fuoco per servire il caffè...
Una cena da dimenticare, peccato perchè il luogo è caratteristico.....
de belles photos avec un très beau reportage
RispondiEliminaje suis tentée par toute cette merveille
bonne soirée
Le foto sono una più bella dell'altra e per quanto riguarda il ristorante sicuramente è meritevole...un bacio
RispondiElimina@ Fimère : Merci beaucoup Fimère, j'aime Voyage ...
RispondiElimina@ Luciana: grazie per i complimenti,sei davvero gentile...
RispondiEliminaBellissime foto e reportage... peccato non aver incontrato George... eppure il party c'era...
RispondiEliminaBaci
Stefania
P.s. La torta di ieri mi sembra strepitosa e poi naturalmente gluten free e anche, diciamolo, colesterolo free...
grazie per i complimenti Stefania,mi fanno tanto piacere...un abbraccio
RispondiEliminache bellissimo resoconto Chiara, un piacere seguirti nel viaggio, un abbraccio
RispondiEliminaChiara, solo i turisti vanno a vedere la villa di Clooney e a mangiare sull'isola. Qui lo dico e qui lo nego: noi autoctoni snobbiamo entrambi :DDD
RispondiEliminaPS bellissime foto. Vedo che sei salita anche a Bonzanigo (il giardino di Palazzo Brentano)e poi hai attraversato il lago e sei andata a Bellagio. Hai fatto tutto in un giorno?
un abbraccio
eu
@ Eugenia : cara Eugenia io mi sento una turista,non conosco le abitudini degli indigeni...se avrò l'occasione di tornare in quei posti ti chiederò di consigliarmi qualche itinerario e ristorante...In questa occasione chi mi ha accompagnato aveva già tutto predisposto....un bacione
RispondiEliminaMa 6 bravissima a fare foto poi che cena da re...:-P...passsa da me ch'è ci sta 1 gattino che cerca casa...:-P...smack
RispondiEliminaCarino il reportage, peccato mi sembra d'aver capito che la "pappatoia" non sia stata all'altezza. Un caro saluto. Deborah
RispondiElimina@ Novelinadelorto : grazie per i complimenti...
RispondiElimina@il sapore del verde: hai proprio ragione Deborah,la cena non è stata all'altezza,un bacione
Che bel post Chiara, ricco di foto meravigliose!
RispondiElimina@ Tania : grazie cara, sei sempre così gentile, un abbraccio!
RispondiEliminaBeautiful blog!!!!
RispondiEliminaun pò lento e lungo, quanto ci vuole per vederlo?
RispondiEliminaTT
@ Anonimo : sembra che tu sia il primo ad avere questo problema,mi spiace...forse ci vuole solo un pò di pazienza.... se intendi continuare a scrivere sul mio blog sei pregato di firmare i tuoi commenti o sarò costratta a cestinarli, buona serata ....
RispondiEliminaLa ringrazio dell'accoglienza, forse quando si sta al lavoro c'è poco tempo per sfogliare e qui per sfogliare ci vogliono giorni, ha perso un visitatore.
RispondiEliminaEdy
@ Edy: non si preoccupi, certi visitatori preferisco perderli...
RispondiEliminaTanti anni fa, ma proprio tanti, la gita all'Isola Comacina era per me cosa abituale. Deliziosi bagni nel lago e, alla piccola trattoria più che rustica, un menu fisso, l'essenza della semplicità, ma era tutto perfetto: affettati, spaghetti, pollo arrosto, l'oste che si aggirava tra i tavoli reggendo con un braccio mezza forma di parmigiano da cui staccava grosse scaglie che offriva ai clienti (mai più di una dozzina). E il caffè con il suo bravo rito che però si riduceva in sostanza a un caffè flambé, con abbondante correzione alcolica.
RispondiEliminaRicordo perfino l'odore dell'aria.
E' evidente che le cose cambiano, e non sempre in meglio. Però l'Isola è da visitare. Hai fatto bene.
@ Orsy : che bello rileggerti mia cara...mi piacciono tanti questi ricordi da condividere...grazie per la visita,un abbraccio grande
RispondiEliminadai Chiara vieni che ci andiamo insieme ^^ un bacione grande
RispondiEliminaBellissime foto di post meravigliosi! Baci
RispondiEliminaposti :)
RispondiEliminagrazie a tutte voi, un abbraccio...
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